La Piramide del Potere – Capitolo 1: Big Education

Primo capitolo della Piramide del Potere, una serie di documentari in 17 parti che si propone di rispondere alla domanda: Chi governa il mondo?

Il giornalista Derrick Broze esamina le istituzioni e gli individui che cercano di manipolare il nostro mondo a proprio vantaggio.

Derrick Broze: Lavorando per dieci anni come giornalista investigativo, il mio lavoro mi ha spinto a condurre un programma radiofonico, a scrivere libri e a produrre numerosi documentari sulle realtà del traffico di bambini, sui pericoli della tecnologia e sulla lotta indigena.

La scuola pubblica è un rituale che la maggior parte dei bambini subisce durante gli anni più influenzabili della loro vita. Sebbene l’obiettivo presunto dell’istruzione pubblica sia quello di educare i bambini affinché possano diventare i medici, gli insegnanti, gli artisti e i leader del futuro, alcuni sospettano che ci sia un programma più sinistro in gioco. Alcuni ritengono che l’istruzione pubblica obbligatoria sia diventata lo strumento dei governi del mondo (e delle organizzazioni educative che li consigliano) per influenzare e manipolare le opinioni dei giovani.

Quanto accurate sono queste affermazioni? Il coinvolgimento del governo nell’istruzione è un tentativo imperfetto di raggiungere un obiettivo meritevole? E che ruolo gioca l’istruzione pubblica nell’influenzare le menti dei giovani?

Per rispondere a queste domande dobbiamo tornare alle origini dell’istruzione. La Repubblica di Platone è ben nota per aver reso popolare il concetto di istruzione obbligatoria, ma altre risorse notano che i leader ebraici richiedevano ai genitori di fornire una qualche forma di istruzione ai loro figli fin dall’antica Giudea.

Nel XV e XVI secolo, la Triplice Alleanza Azteca rese obbligatoria l’istruzione per i ragazzi e le ragazze a partire dall’età di 15 anni. Si conoscono almeno due tipi di scuole per i bambini aztechi: un’educazione pratica e militare; e l’apprendimento della scrittura, dell’astronomia, della teologia e di altre idee.

Sebbene il re prussiano Federico Guglielmo I avesse promosso il concetto di scuola dell’obbligo già nel 1716, l’istruzione divenne obbligatoria solo nel 1763, quando suo figlio, il re Federico il Grande, stabilì che i bambini dovevano frequentare una scuola finanziata dallo Stato. In base alla nuova sentenza, i bambini dovevano frequentare la scuola dal quinto al tredicesimo o quattordicesimo anno di età, con sanzioni in caso di mancata frequenza.

Molto è stato scritto sul modello educativo prussiano. Per anni,è stato popolare riferirsi al modello prussiano come modello industriale o di fabbrica. Più recentemente, alcuni educatori e storici hanno respinto l’idea che il modello prussiano fosse progettato per produrre lavoratori obbedienti. Qual è dunque la verità?

Innanzitutto, è importante notare che il modello educativo prussiano era finanziato dalla tassazione della popolazione. Alcuni ricercatori descrivono le prime scuole come beni pubblici “gratuiti”, ma la realtà è che ogni suddito del Regno di Prussia finanziava le scuole dell’obbligo attraverso le tasse.

Non dimentichiamo questa verità fondamentale: lo Stato non ha altra fonte di denaro se non quello che le persone si guadagnano da sole.

Margaret Thatcher – British Prime Minister 1979-1990

– “Le scuole e le università sono istituzioni statali incaricate dell’istruzione della gioventù”.
– “Le scuole possono essere fondate solo con la conoscenza e il consenso dello Stato”.
– “È dovere degli ispettori scolastici… assicurarsi che tutti i bambini in età di obbligo scolastico siano tenuti a scuola, se necessario con la forza e punendo i genitori negligenti”.

Horace Mann, talvolta conosciuto come il padre della scuola pubblica americana, fu un forte sostenitore del progetto scolastico prussiano, pur riconoscendo che il sistema aveva i suoi critici. Come scrisse nel 1843:

“La stampa inglese ha pubblicato numerosi articoli … che denunciano vigorosamente l’intero piano educativo della Prussia, in quanto non solo progettato per produrre, ma effettivamente producendo, uno spirito di cieca acquiescenza al potere arbitrario, sia nelle cose spirituali che in quelle temporali – in definitiva, un sistema educativo adattato a schiavizzare, e non ad emancipare, la mente umana”.

Horace Mann, 1843

Man mano che il modello prussiano si consolidava, cresceva anche l’interesse internazionale per il sistema. I filosofi dell’educazione ne furono incuriositi e iniziarono a fare pressioni per un sistema simile in tutta Europa e negli Stati Uniti. Il Massachusetts fu il primo stato a istituire una politica di istruzione obbligatoria negli Stati Uniti nel 1852. Nel 1918, tutti gli altri Stati avevano approvato leggi simili. In quel periodo furono piantati i semi che sarebbero poi cresciuti per diventare i moderni centri conosciuti come scuole pubbliche.

L’educazione secondo i Rockfeller

Alla fine del XIX secolo, John D. Rockefeller Sr. era uno degli uomini più ricchi e odiati del mondo. Era il proprietario della Standard Oil Company, un monopolio che si occupava di tutto ciò che riguardava l’industria petrolifera, dalla trivellazione al trasporto. Questo gli permise di accumulare abbastanza ricchezza da influenzare molte istituzioni, tra cui il sistema educativo americano.

Nel 1902, Rockefeller Sr. fondò il General Education Board [Consiglio per l’Educazione Generale] con una donazione iniziale di 1 milione di dollari. Rockefeller fondò il Consiglio con l’aiuto di Frederick T. Gates con l’obiettivo dichiarato di sostenere l’istruzione superiore e le scuole di medicina negli Stati Uniti. Il General Education Board si interessava anche a promuovere l’agricoltura negli Stati del Sud e le scuole per gli afroamericani.

Nel gennaio 1903, il Congresso degli Stati Uniti incorporò ufficialmente il General Education Board la cui missione era: “La promozione dell’istruzione in tutti gli Stati Uniti, senza distinzione di razza, sesso o credo”. Lo statuto del General Education Board fu sostenuto da una proposta di legge del senatore Nelson W. Aldrich di Rhode Island. Per pura coincidenza, la figlia del senatore Aldrich, Abbey Aldrich, era sposata con John D. Rockefeller Jr. Il senatore Aldrich sarebbe stato determinante anche per la creazione del Federal Reserve Act del 1913.

La famiglia Rockefeller arrivò a donare oltre 180 milioni di dollari per finanziare il Consiglio.

La fondazione del Consiglio fu preceduta da diverse organizzazioni educative e da incontri privati tra John D. Rockefeller Jr. e altre persone influenti dell’epoca. Uno degli uomini presenti era Daniel Coit Gilman. Gilman sarebbe diventato un membro del General Education Board e sarebbe stato anche il co-fondatore della Russel Trust Association, che è il nome commerciale della società segreta Skull and Bones, che ha sede a New Haven, nel Connecticut e che gestisce una società segreta studentesca all’Università di Yale. Mentre procediamo in questa serie ed esploriamo la Piramide del Potere, noterete che alcuni nomi e istituzioni fanno diverse apparizioni, è importante notare come queste persone e organizzazioni siano intrecciate tra loro. Tenetelo a mente mentre procediamo in questa serie.

Dopo mezzo decennio di esistenza, il General Education Board cessò di operare con questo nome e fu assorbito dalla Fondazione Rockefeller.

I Rockefeller non erano gli unici ricchi magnati interessati a finanziare iniziative educative. Nel 1905, il famigerato magnate dell’acciaio Andrew Carnegie fondò la Carnegie Foundation for the Advancement of Teaching [Fondazione Carnegie per L’Avanzamento dell’Insegnamento]. Carnegie e Rockefeller erano entrambi desiderosi di trasformare la loro immagine da quella di ricchi baroni ladri e fuori dal mondo a quella di gentili e anziani gentiluomini che si preoccupavano dei poveri. Per raggiungere questo obiettivo crearono varie fondazioni e organizzazioni filantropiche per diffondere la loro vasta ricchezza e influenza. Il modello di educazione prussiano promosso dalle organizzazioni di questi uomini era lo strumento perfetto per inculcare alle masse il loro messaggio, incorporando nella struttura stessa dell’istruzione pubblica le loro ideologie private sul materiale didattico e sulla struttura appropriati per i giovani della nazione.

“Crediamo tuttavia che uno studio attento del sistema scolastico prussiano convincerà qualsiasi lettore imparziale che il cittadino prussiano non può essere libero di fare e agire per se stesso; che il prussiano è in gran parte asservito per mezzo della scuola, che la sua istruzione invece di renderlo padrone di se stesso forgia la catena da cui è tenuto in servitù; che l’intero schema dell’istruzione elementare prussiana è modellato con lo scopo esplicito di rendere novantacinque cittadini su cento sottomessi alla casa regnante e allo Stato”.

“Nel nostro sogno, abbiamo risorse illimitate e le persone si abbandonano con perfetta docilità alla nostra mano plasmatrice. Le attuali convenzioni educative svaniscono dalla nostra mente e, non ostacolati dalla tradizione, esercitiamo la nostra buona volontà su una popolazione rurale grata e sensibile. Non cercheremo di fare di queste persone o dei loro figli filosofi o uomini di cultura o di scienza. Non dobbiamo far nascere tra loro autori, oratori, poeti o letterati. Non cercheremo grandi artisti, pittori o musicisti in embrione. Né nutriremo la più umile ambizione di far sorgere tra loro avvocati, medici, predicatori, uomini di Stato, di cui ora abbiamo ampia scorta. Perché il compito che ci poniamo è molto semplice e anche molto bello: addestrare queste persone, così come le troviamo, a una vita perfettamente ideale proprio dove sono.”

La tesi principale di Gatto è che il sistema scolastico confonde gli studenti. Dice che il sistema scolastico moderno presenta un insieme incoerente di informazioni che il bambino deve memorizzare per rimanere a scuola, anziché insegnare il pensiero critico. Gatto sostiene inoltre che le scuole pubbliche rendono i bambini emotivamente e intellettualmente dipendenti.

In Underground History dice: “Quello che sto cercando di descrivere [è] che ciò che è accaduto alle nostre scuole era inerente al progetto originale di un’economia pianificata e di una società pianificata, stabiliti con tanto orgoglio alla fine del XIX secolo”.

JOHN TAYLOR GATTO: La mia tesi di base è, suppongo, che le scuole sono luoghi pericolosi per i ragazzi, ritardano lo sviluppo intellettuale, ritardano lo sviluppo morale, mandano in bancarotta le comunità dal punto di vista finanziario, dissanguando centinaia di miliardi di dollari in attività improduttive, e dissanguano le comunità dal punto di vista dinamico, sottraendo l'energia dei ragazzi alla società e dissipandola. Sono luoghi di intimidazione, bullismo, molestie sessuali, criminalità e persino incendi dolosi e omicidi, e l'epidemia di obesità nazionale può essere ricondotta, credo, alla mensa scolastica.
GTV: OK, c'è molto di cui parlare. La scuola dovrebbe essere obbligatoria?

JTG: Non dovrebbe essere obbligatoria.

Gatto dice anche che la struttura del sistema scolastico pubblico rende chiaro agli studenti che non possono nascondersi perché sono sempre sorvegliati.

JTG: L’istruzione forzata americana, perché di questo si tratta, è il progetto e l’esecuzione di Fondazioni di impresa. Spesso la disinformazione deriva da un’innocente auto-illusione, ma spesso, col risalire della piramide del potere, deriva da un intento maligno nei confronti della propria individualità.

CLIP TV: Ma i metal detector sono efficaci nel mantenere gli studenti al sicuro? Tutto questo fa parte della nostra serie “Generation Under Fire – Back to School”, la nostra Rose [?] ha parlato con genitori, scuole, architetti e ha scoperto cosa ne pensano.

ROSE: Come negli aeroporti, questa è la normalità per gli studenti del [?]. Metal detector e personale accolgono ogni mattina gli studenti delle scuole medie e superiori.

Nell’era delle esercitazioni scolastiche in preparazione alle sparatorie di massa, gli studenti sono sempre più sorvegliati e in un ambiente simile a una prigione.

DANIEL GOLDEN: Quando ho approfondito la questione, è emerso che si tratta di una realtà piuttosto comune.

Golden esamina diversi casi di studio che illustrano come la CIA e l’FBI utilizzino l’istruzione superiore a proprio vantaggio.

DERRICK BROZE: Cosa comporta esattamente questo processo?

DANIEL GOLDEN: Beh, ci sono diversi tipi di reclutamento, e naturalmente il più innocente, con il quale non ho problemi, è il reclutamento diretto nel campus, dove la CIA e l’FBI vanno e organizzano una fiera della carriera o un qualche altro evento e dicono: “Vieni a lavorare per la CIA o l’FBI”. E questo va bene. Possono assumere solo cittadini statunitensi. Quindi, sai, è una cosa del tutto normale.

E poi c’è una fase successiva, in cui possono volere qualcuno che spii per loro, magari un professore o un ricercatore il cui lavoro lo porta regolarmente all’estero, o magari qualcuno che è in comunicazione con scienziati stranieri che hanno una specialità all’avanguardia, e gli dicono: puoi fornirci informazioni, o… Anche in questo caso, si tratta di una cosa un po’ più ambigua, ma almeno dicono di essere della CIA e dicono cosa vogliono fare.

E poi, il terzo tipo, quello su cui mi concentro di più, è quando hanno a che fare con studenti, ricercatori e professori stranieri, e in questo caso la persona non è un cittadino statunitense, non sono obbligati a rivelare chi sono, quindi la CIA potrebbe rivolgersi a qualcuno inconsapevole. Potrebbero essere amici con un professore, che ha uno studente iraniano o cinese, e il professore potrebbe dire allo studente: “Ho un amico che vorrebbe che tu facessi del lavoro per lui”, senza dire che l’amico è della CIA, …

Quando si comprendono tutti i dati che abbiamo appena rivelato, diventa chiaro che il sistema di istruzione pubblica obbligatoria è un ottimo strumento per influenzare, manipolare e reclutare le menti dei giovani. Anche se ignoriamo l’ovvia influenza del modello militarista prussiano, è evidente che le fondazioni e le istituzioni che finanziano l’istruzione pubblica sono consapevoli dell’opportunità di iniettare i loro programmi e valori nell’istruzione superiore. Non solo i bambini vengono allontanati dai genitori e dalla famiglia per 8 ore al giorno per 12 anni o più della loro vita, ma ciò avviene in un momento della loro vita in cui sono spesso i più impressionabili e fiduciosi degli adulti intorno a loro.

Se è vero che occasionalmente uno studente incontra un bravo insegnante che incoraggia l’individualità e il pensiero critico, l’insegnante medio si limita a ripetere il programma di studi approvato dallo Stato. Se l’insegnante ambizioso osa allontanarsi dai contenuti pre-approvati, può ritrovarsi punito o senza lavoro.

Infine, è importante notare che quando i bambini e i giovani adulti sono sottoposti alla versione dello Stato della storia, della salute, della politica e della filosofia, spesso vengono posti nelle loro menti dei limiti in modo inconscio e occulto. Ai giovani viene insegnata la versione dello Stato della storia, che in genere dipinge i poteri attuali come i “buoni” in un conflitto, stabilisce la versione approvata della storia, della salute e crea parametri per un dialogo politico e filosofico accettabile.

Quindi che cosa possiamo fare?

La risposta è liberarsi da questo modello educativo centralizzato e imposto dallo Stato. La bellezza dell’era digitale è che ha ampliato le opportunità di apprendimento. Non solo Internet stesso è disponibile come risorsa per lo studente intrepido e determinato, ma negli ultimi anni sono stati lanciati decine di siti web di istruzione online.

Invece di dipendere dal governo per l’istruzione o di indebitarsi per migliaia di dollari per ottenere un pezzo di carta, i giovani di oggi dispongono di abbondanti risorse per l’istruzione. Esistono siti web gratuiti e a pagamento per l’istruzione scolastica, sia religiosa che laica, e siti web gratuiti e a pagamento che offrono corsi universitari. Ci sono letteralmente migliaia di scuole online che offrono corsi di formazione continua.

Sebbene non sia sempre fattibile o conveniente per i genitori togliere i propri figli dalla scuola, c’è un movimento crescente di genitori che praticano l’homeschooling o addirittura l’”unschooling” con i propri figli. Questi movimenti differiscono e si sovrappongono, ma il punto è che alcuni genitori ne hanno abbastanza delle opzioni educative tradizionali e stanno tirando via del tutto i loro figli. Questi genitori cercano di fornire un’istruzione ai loro figli senza sottoporli alla propaganda dello Stato. Alcuni genitori si stanno anche associando tra loro per formare dei gruppi educativi in cui i genitori possono collaborare e condividere informazioni sull’educazione alternativa.

Questi gruppi sono simili a una delle soluzioni che promuoveremo nel corso di questa serie, nota come Freedom Cells. Le Freedom Cells sono un modo decentralizzato di organizzarsi in gruppi di 8 persone per promuovere competenze, conoscenze e risorse. Il concetto può essere facilmente applicato a gruppi di genitori o anche di studenti che desiderano potenziare se stessi individualmente e come gruppo. Immaginate una Freedom Cell o un gruppo che si concentri sull’educazione dei propri figli al di fuori del sistema educativo statale. Questa indipendenza e decentralizzazione potrebbe aiutare a liberare i giovani dai sistemi educativi progettati per limitare il loro potenziale.

Le menti dei giovani sono una delle risorse più preziose disponibili su questo pianeta. I capi di Stato e i filantropi lo riconoscono da secoli. Proteggere e guidare con compassione queste menti è di estrema importanza. Se i genitori e mentori non assumono un ruolo attivo nel contribuire all’educazione dei giovani, è solo questione di tempo prima che altre influenze colgano l’opportunità con gioia.

“Novantanove [studenti] su cento sono degli automi, attenti a camminare per sentieri prescritti, attenti a seguire le abitudini prescritte. Questo non è un incidente, ma il risultato di un’educazione sostanziale che, scientificamente definita, è la sussunzione dell’individuo”.

William Torrey Harris, educatore ed ex commissario per l’istruzione degli Stati Uniti, da The Philosophy of Education [La Filosofia dell’Educazione], 1889.

Per saperne di più sul modello educativo prussiano e sulla storia dell’educazione, vi invitiamo a leggere i seguenti libri:
[n.d.t.: questi libri non sembrano essere disponibili in italiano]


Posted

by