Your Guide to Fifth-Generation Warfare di James Corbett
Tradotto di seguito è l’articolo di James Corbett “Your Guide to Fifth-Generation Warfare“. Ho scelto di tradurlo perchè penso che non solo contenga delle informazioni fondamentali da sapere in questo momento, ma offra anche l’opportunità di riflettere su altri metodi di manipolazione con cui veniamo attaccati quotidianamente. Metodi di manipolazione ancora più subdoli (e occulti) di quelli descritti nell’articolo, atti a tenerci strettamente sotto controllo, a mantenere lo status quo e a permettere che questa guerra contro di noi avvenga senza che la maggior parte delle persone se ne accorga, o tanto meno se ne voglia preoccupare… Ci sarebbe molto da dire al riguardo, ma per ora rimando all’introduzione a questi metodi di manipolazione data da Francesco Sani sul suo sito: https://monarchiainteriore.com/la-guerra-contro-di-te/
Riguardo alla soluzione, concordo con Corbett che dobbiamo smettere di giocare al loro gioco e combattere la loro guerra. Dobbiamo almeno provare a districarci il più possibile dal sistema attuale e creare una società parallela. Tuttavia, la verità è che perché questa società parallela abbia successo mantenendo la libertà per tutti gli individui coinvolti, è essenziale che le persone abbiano un alto livello comprensione della Legge Naturale e della Moralità. Infatti, non può esserci Libertà senza Moralità. Ci sarebbe moltissimo da dire anche su questo, ma per iniziare ad approfondire, suggerirei il materiale di Mark Passio (tradotto da Francesco Sani):
https://odysee.com/@LiberoPensatoreTS:7/Mark-Passio—La-Scienza-della-Legge-Naturale-SUBITA-1:b
https://monarchiainteriore.com/mark-passio-in-italiano/
corbettreport.com
27 Marzo 2022
In questo momento ci troviamo nel mezzo di una guerra che cambierà il mondo.
Oh, non intendo la guerra in Ucraina, quella su cui tutti i media vi chiedono di concentrare la vostra attenzione. Sì, quel conflitto continua ad intensificarsi ed ogni giorno ci sono nuove storie di provocazioni e minacce che potrebbero portare ad uno scontro nucleare… ma non è questa la guerra a cui mi riferisco.
E non intendo la guerra in Yemen o gli altri conflitti militari ignorati completamente dai media. Sì, queste guerre sono altrettanto sanguinose, raccapriccianti e devastanti quanto l’invasione russa in Ucraina (se non di più), e rischiano anche di intensificarsi in una più ampia crisi geopolitica e geoeconomica… ma non sono nemmeno queste le guerre a cui mi riferisco.
No, la guerra di cui io sto parlando è una guerra ancora più ampia. Una guerra che sta avvenendo ovunque nel mondo, anche mentre scrivo, e che coinvolge praticamente tutti sul pianeta, giovani e vecchi, uomini e donne, militari e civili. È la guerra di ogni governo contro la propria popolazione e di ogni istituzione internazionale contro l’umanità libera.
Questa però non è una guerra ordinaria. La maggior parte delle vittime di questa guerra non è nemmeno in grado di identificarla come guerra, né capisce di esserne un combattente.
Si chiama guerra di quinta generazione, e io sono qui per parlartene.
COS’È LA GUERRA DI QUINTA GENERAZIONE?
Ma che cos’è la guerra di quinta generazione? E, a pensarci bene, cosa sono state le prime quattro generazioni?
Belle domande. Per una risposta approfondita all’ultima domanda, potete leggere “The Changing Face of War: Into the Fourth Generation” [“Il volto mutevole della guerra: verso la quarta generazione”], un articolo del 1989 della Marine Corps Gazette scritto da William S. Lind (coautore) – e guardare William S. Lind & Philip Giraldi – Fourth Generation Warfare & The Deep State [William S. Lind e Philip Giraldi – Guerra di Quarta Generazione e lo Stato Profondo], specialmente la presentazione di Lind dai 13 minuti in poi.
In poche parole, la tesi di Lind et al è che l’”età moderna” della guerra è iniziata con il Trattato di Westfalia nel 1648, che, secondo Lind, “diede allo stato il monopolio della guerra”. Da quel punto in poi, la guerra moderna è passata attraverso tre generazioni, quali:
- Guerra di prima generazione: la tattica di linea e colonna, sviluppata nell’era del moschetto a canna liscia;
- Guerra di seconda generazione: la tattica del fuoco indiretto e del movimento di massa, sviluppata nell’era del moschetto a canna rigata, dei caricatori, del filo spinato e della mitragliatrice; e
- Guerra di terza generazione: la tattica del movimento non-lineare, compresa la ‘manovra e infiltrazione’, sviluppata in risposta all’aumento della potenza delle armi da fuoco sul campo di battaglia nella prima guerra mondiale.
Questo, secondo Lind e i suoi co-autori, ci ha portato alla fine del XX secolo, quando lo stato-nazione ha iniziato a perdere il suo monopolio sulla guerra e il combattimento militare è tornato a una forma decentralizzata. In quest’epoca (l’era della guerra di quarta generazione) le linee tra “civili” e “militari” si confondono, gli eserciti tendono a impegnarsi in operazioni di contro-insurrezione piuttosto che in battaglie militari, e i nemici sono spesso motivati da ideologie e religione, rendendo le operazioni psicologiche più importanti che mai.
Ma, alcuni sostengono, siamo entrati ora in una nuova era della guerra, cioè la guerra di quinta generazione. C’è ancora molto dibattito su cosa definisca la guerra di quinta generazione, su come sapere di essere ingaggiati in essa, o persino se esista del tutto (Lind, per esempio, rifiuta il concetto). Vari studiosi hanno tentato di definire la guerra di quinta generazione (5GW, dall’inglese 5th Generation Warfare), tra cui il dottor Waseem Ahmad Qureshi, che la identifica come “la battaglia delle percezioni e delle informazioni”, o Qiao Liang e Wang Xiangsui dell’Esercito Popolare di Liberazione, che scrivono dell’era della “Guerra senza restrizioni” in cui “una relativa riduzione della violenza militare” ha portato ad “un aumento della violenza politica, economica e tecnologica”.
Se i dibattiti accademici sulla natura mutevole della guerra sono la tua passione, allora hai molto da leggere sull’argomento, da The Handbook of 5GW: A Fifth Generation of War? [llmanuale della 5GW: una quinta generazione di guerra?]ad una sfilza di articoli accademici.
Ma per lo scopo di questo editoriale, non sono interessato a quel dibattito. Infatti, come punto di partenza useremo una definizione decisamente non accademica di guerra di quinta generazione, presa da un articolo di Al Jazeera: “L’idea di base dietro a questo termine [guerra di quinta generazione] è che nell’era moderna, le guerre non sono combattute da eserciti o guerriglieri, ma nella mente dei cittadini comuni”.
Ci sono due cose importanti da notare in questa definizione. La prima è che la guerra di quinta generazione non è combattuta contro eserciti permanenti degli stati-nazione o contro guerriglieri ribelli, ma contro i cittadini comuni. La seconda è che questa guerra non viene combattuta in un campo di battaglia da qualche parte, ma nella mente.
Espanderò un po’ la definizione per includere il fatto che questa guerra viene condotta su tutti i livelli, non solo su quello mentale. Il punto è questo: la guerra di quinta generazione è una guerra totale che viene condotta contro tutti noi dai nostri governi e dalle organizzazioni internazionali di cui fanno parte. Viene combattuta contro ognuno di noi in questo preciso momento, ed è una battaglia per il dominio a tutto campo su ogni aspetto della tua vita: suoi tuoi movimenti e interazioni, sulle tue transazioni, persino suoi tuoi pensieri, sentimenti e desideri più intimi. I governi di tutto il mondo stanno lavorando con le corporation per sfruttare la tecnologia per controllarti fino al livello genomico, e non si fermeranno finché ogni persona che resiste sarà sottomessa o eliminata.
La parte più incredibile di tutto questo è che così pochi sanno che la guerra sta avendo luogo, per non parlare del fatto di sapere di esserne loro stessi un combattente.
Il modo migliore per capire questa guerra è quello di guardare ad alcuni dei modi in cui viene condotta contro di noi.
GUERRA DELL’INFORMAZIONE
Fermami se l’hai già sentito dire, ma questa è una guerra dell’informazione e i poteri che non dovrebbero essere sono impegnati in “una guerra per la tua mente”.
Naturalmente, hai già sentito parlare di “Infowars” se hai trascorso un po’ di tempo tra i media alternativi. E per una buona ragione: la guerra dell’informazione è una parte assolutamente essenziale della guerra contro tutti che definisce la guerra di quinta generazione.
Il modo più ovvio per capire tutto ciò è quello di guardare alle vere e proprie forze militari impegnate in operazioni psicologiche contro i propri cittadini. Ricorderai, per esempio, meno di due anni fa, quando le forze armate canadesi lanciarono la sfacciata psyop dei lupi finti contro il pubblico canadese, dichiarando che la scam-demia presentava loro una “opportunità unica per testare le tecniche di propaganda sui canadesi“. O potresti ricordare di un decennio fa, quando l’esercito degli Stati Uniti impegnò un’unità dell’Information Operations contro il Senato degli Stati Uniti per “manipolare i senatori americani in visita a fornire più truppe e finanziamenti per la guerra”.
Ma non sono solo vere e proprie operazioni militari condotte da soldati vestiti in mimetica che fanno parte di questa infowar di quinta generazione. Nella guerra contro tutti, l’establishment usa ogni mezzo a sua disposizione per manipolare la percezione del pubblico.
Così, Richard Stengel (l’ex redattore del Time che nel 2006 conferì il (dis)onore di Persona dell’Anno a Te!) è felice di presiedere una conversazione del Council on Foreign Relations in cui difende l’uso della propaganda del governo americano contro i suoi stessi cittadini. O Hill & Knowlton (la società di pubbliche relazioni assunta dal governo del Kuwait per creare l’inganno di Nayirah durante la prima guerra del Golfo) viene ingaggiata dall’OMS nel 2020 per identificare “influencer” famosi da poter usare per amplificare il messaggio della scam-demia. O lo Scientific Pandemic Influenza Group on Behaviours [Gruppo scientifico dell’influenza pandemica sui comportamenti”] del governo britannico ammette apertamente di usare tecniche psicologiche per manipolare il pubblico ad aver paura della scam-demia, una mossa che alcuni membri dello stesso gruppo hanno definito “totalitaria”. . . e nessuno batte ciglio.
Forse la parte più insidiosa dell’infowar di quinta generazione è che è diventata così normalizzata che tutti sanno che sta accadendo, ma nessuno pensa ad essa come ad una guerra. Ma certo che tutto è “pubblicità” e “propaganda”. E ovvio che questo viene usato per manipolare il nostro comportamento. È così che funziona il mondo, no?
Ma se ignoriamo la vera natura dell’infowar è a nostro rischio e pericolo. Dopo tutto, ho spesso osservato che questa è una guerra per la tua mente e che il campo di battaglia più conteso al mondo è lo spazio tra le tue orecchie. Forse avevi pensato che parlassi metaforicamente, ma in realtà io lo intendo proprio letteralmente. Il che ci porta a . . .
LA GUERRA NEUROLOGICA
Se si ascolta parlare il Dr. James Giordano senza ascoltare ciò che dice, si ha l’impressione che sia semplicemente uno scienziato articolato, ben informato e appassionato della sua ricerca. Quando però si ascolta ciò che dice (o anche solo si guardano le sue diapositive di PowerPoint, come la diapositiva “NeuroS/T per NSID” qui sopra), ci si rende conto che è il dottor Stranamore. O, se non il dottor Stranamore stesso, almeno il portavoce del dottor Stranamore.
Ma Giordano non è motivato dall’armageddon nucleare, ma da ciò che lui chiama “armi di disturbo di massa”: le varie tecnologie di intervento neurologico che l’esercito americano e i militari di tutto il mondo stanno sviluppando. Queste includono (nello schema ben collaudato di Giordano) “farmaci, insetti, tossine e dispositivi” che possono migliorare o interrompere le funzioni cognitive del loro bersaglio, come i nanoparticolati ad “alta aggregazione del SNC” che, secondo Giordano, “si raggruppano nel cervello o nella vascolarizzazione” e “creano essenzialmente ciò che sembra una diatesi emorragica”. Per quanto ciò suoni fantascientifico, egli insiste che questi nanoparticolati (e molte, molte altre orribili armi neurologiche) stanno già venendo sviluppati
In effetti, questa è una delle cose che è stata intrattenuta ed esaminata in certa misura dai miei colleghi della NATO e [da] coloro che stanno lavorando sull’uso peggiore delle scienze neurobiologiche per creare disturbi nella popolazione. [Sono] molto, molto preoccupati per il potenziale di questi nanoparticolati di essere agenti aggreganti del SNC che causino disturbi neurali, sia come disgregatori emorragici e vascolari o come veri e propri disgregatori della rete neurale, perché interferiscono con le proprietà della rete di vari nodi neurali e sistemi all’interno del cervello.
E nel caso non avessi capito il punto, nota che illustra la sua diapositiva con un’immagine di un cervello umano nel mirino di una di queste armi neurologiche. Non c’è niente di difficile da capire nel quadro che viene qui dipinto: siamo in guerra con un nemico che sta letteralmente prendendo di mira i nostri cervelli.
Ma ancora una volta, non è solo l’uso letterale di armi neurologiche da parte di militari convenzionali in contesti di guerra convenzionale di cui noi, combattenti in gran parte inconsapevoli della guerra di quinta generazione contro tutti, dobbiamo preoccuparci. Come i miei ascoltatori già sanno, il noto tecnocrate Elon Musk sta cercando di vendere la sua tecnologia del chip cerebrale Neuralink alla folla hipster come un modo cool e sexy per migliorare la tua cognizione… o in modo che la futura divinità di IA abbia pietà di noi. O qualcosa del genere. Ad ogni modo, dovete assolutamente infilarvi in testa il Neuralink alla prima occasione! E sicuramente non fate domande sul perché 15 delle 23 scimmie macaco che Neuralink stava usando come cavie nell’esperimento di “interfaccia cervello-macchina” sono morte.
Per chiunque non sia ancora vittima dell’operazione di guerra dell’informazione progettata per preparare l’umanità alla prossima distopia transumana, tutto questo suona folle. Ma per coloro che sono già caduti per la psyop di infowars del nemico, questi tipi di tecnologie che alterano la mente sono esattamente come vengono pubblicizzati: eccitanti opportunità di “aggiornare” il debole wetware biologico che chiamiamo il nostro cervello.
Ma se pensate di poter evitare l’aspetto biologico della guerra di quinta generazione semplicemente evitando il chip cerebrale, siete sfortunati. Dovete anche fare i conti con . . .
LA GUERRA BIOLOGICA
La narrativa della guerra biologica è, comprensibilmente, tornata in primo piano nella coscienza pubblica negli ultimi anni, non solo a causa della scam-demia, ma anche a causa delle domande che vengono sollevate sui biolab ucraini appoggiati dagli Stati Uniti e su qualsiasi lavoro stiano o non stiano facendo alle porte della Russia.
L’immagine qui sopra, per esempio, proviene direttamente da Army.mil, che, appena lo scorso luglio, era fin troppo felice di vantarsi che i soldati statunitensi stavano conducendo “addestramenti pratici ed esercitazioni con le truppe ucraine sia in laboratorio che sul campo” che includevano la garanzia di aver sempre pronti “laboratori mobili dispiegabili”. Niente da vedere qui, gente. (Forse l’unica cosa sorprendente dell’articolo è che non l’hanno cancellato dal loro sito web. . per ora).
Eppure, ancora una volta, se pensiamo solo alla guerra biologica in termini militari convenzionali, trascuriamo l’operazione molto, molto più ampia di manipolazione, controllo e armamento di tutti gli aspetti del nostro ambiente, delle nostre forniture alimentari e persino del nostro stesso genoma per gli scopi degli oligarchi al potere. Questa guerra biologica di quinta generazione condotta contro di noi comprende:
- I “vaccini” mRNA, DNA e a vettore virale con l’adenovirus geneticamente modificato che sono stati “normalizzati” negli ultimi due anni e che, come [amano vantarsi] ((https://archive.ph/ehXgZ) le aziende miracolosamente “fortunate” che hanno scommesso tutto su questa tecnologia, stanno riprogrammando il “software della vita”.
- Gli organismi geneticamente modificati – sia le colture gmo che gli animali gmo – che ora stanno venendo rilasciati nel mondo in un esperimento incontrollato che mette in pericolo la nostra salute e il futuro stesso della biosfera.
- La spinta verso il “cibo” sintetico, da laboratorio, che è finanziata dai soliti eugenisti miliardari e che minaccia di separare l’umanità dall’abbondanza naturale della terra, di renderci dipendenti da un numero sempre più ristretto di aziende per il nostro approvvigionamento alimentare e, in definitiva, di portarci verso un futuro in stile Soylent Green.
Sono sicuro che puoi aggiungere una miriade di altri esempi, dagli attacchi all’aria, all’acqua e al bioma del mondo, che costituiscono questa guerra biologica di quinta generazione senza restrizioni che viene condotta contro di noi.
Se e quando tu metterai insieme i pezzi di questo puzzle e cercherai di avvertire le persone in massa che sono sotto attacco, la tua capacità di resistere a questa agenda sarà basata sulla tua capacità di usare le tue risorse accumulate (la tua ricchezza) per promuovere delle comunità di resistenza. Non preoccuparti, però: il nemico ha anche questo settore coperto. . . .
LA GUERRA ECONOMICA
Visti gli eventi delle ultime settimane, anche i più addormentati si rendono conto che siamo in un periodo di guerra economica.
Anche questa guerra ha i suoi aspetti convenzionali. Sul piano 2D, nelle ultime settimane abbiamo visto l’impero della NATO lanciare le sue Armi di Distruzione Finanziaria contro la Russia, e, esattamente come previsto, ha portato al consolidamento di un conveniente spauracchio di blocco geopolitico e a una gigantesca perdita di fiducia nello stesso sistema monetario internazionale. E, sempre come previsto, ha fornito il “Problema” e la “Reazione” necessari ai tecnocrati per presentare la loro predeterminata “Soluzione” delle Valute digitali delle banche centrali [Central Bank Digital Currencies, CBDC]. Basta chiedere a Larry Fink, CEO di BlackRock:
“La guerra spingerà i paesi a rivalutare la loro dipendenza dalle valute. Anche prima della guerra, diversi governi stavano cercando di giocare un ruolo più attivo nelle valute digitali e di definire i quadri normativi sotto i quali operano.”
Questa non è semplicemente una battaglia tra stati-nazione o blocchi di potere in competizione. Questa è una battaglia condotta da ogni struttura di potere autoritario e da ogni governo (ma mi sto ripetendo) contro i propri cittadini per il controllo della risorsa più importante di tutte: il loro portafoglio.
Sì, stiamo assistendo all’inizio di un vero e proprio momento storico mondiale: il crollo della Pax Americana, la morte del sistema di riserva del dollaro e l’inizio di un paradigma monetario completamente nuovo, il sistema di “valuta digitale delle banche centrali” di denaro programmabile che sarà in grado di controllare algoritmicamente quando, come e se ti sarà permesso di effettuare transazioni economiche. Dobbiamo solo guardare ai recenti eventi in Canada per capire come sarà.
Questo controllo perfetto dell’umanità fino a poter vedere in tempo reale e, in definitiva, permettere o non permettere una qualsiasi transazione tra qualsiasi individui in un qualsiasi momento, rappresenta l’apoteosi della tecnocrazia e uno degli obiettivi chiave della stessa guerra di quinta generazione. Mentre questo incubo si avvicina sempre di più alla realtà, sembra che non sia rimasta alcuna speranza.
Ma d’altronde è proprio questo il punto. . .
LA VERA GUERRA
Potrei continuare. Ancora e ancora e ancora. Ma spero che ormai tu abbia capito il punto: c’è una guerra mondiale in corso in questo momento. È una guerra di quinta generazione (o comunque la si voglia chiamare). Viene combattuta simultaneamente in ogni settore. È una guerra per il dominio totale di ogni campo di battaglia e di ogni terreno, dalle più lontane regioni del globo (e oltre) all’interno del tuo corpo e persino ai tuoi pensieri più intimi. Ed è una guerra contro di te.
Detto così, il compito che dobbiamo affrontare sembra quasi insormontabile. Come possiamo contrattaccare in una guerra che la maggioranza delle persone non riconosce nemmeno che sia in corso? Come reagire contro un nemico che ha passato decenni a perfezionare le sue armi di controllo economico, militare, tecnologico e biologico? Come reagire in una guerra che non si svolge su due o tre fronti, ma simultaneamente in ogni settore e campo di battaglia?
Mi concederai adesso dello spazio per citarmi a lungo perché questo è un punto di cui ho parlato molte volte in passato, forse in particolar modo durante la mia conversazione su “L’anatomia del nuovo ordine mondiale” che ho avuto con Julian Charles sul podcast The Mind Renewed nove anni fa:
Mi intriga l’idea che ci sono stati dati falsi modelli da seguire per risolvere i nostri problemi, uno dei quali è quello di “combattere i nostri nemici” – modelli che ci sono stati forniti attraverso moltissimi condizionamenti sociali e attraverso i media. Ecco, l’idea è che dobbiamo trovare il cuore o la testa dell’organizzazione e in qualche modo uccidere quella persona o quel gruppo, o qualsiasi cosa sia; eliminarlo, e tutto magicamente volgerà al meglio!
Generalizzando, questo falso modello appare praticamente in ogni distopia fantascientifica che si sia mai vista: se la storia finisce bene, è solo perché sono riusciti a decapitare la Testa della Bestia, che sia Il Signore degli Anelli o Tron, o qualsiasi altro film simile. Penso che questo fondamentalmente sia completamente il modo sbagliato di vedere la cosa, perché alla fin fine gli individui specifici che possono o non possono avere in mano “l’Anello del potere” sono sostituibili. Infatti, ci sono molte persone che non vedono l’ora di ottenere quella posizione di potere se la vecchia guardia dovesse essere spazzata via per un qualsiasi motivo.
Penso che ciò di cui ci sia bisogno sia una rivoluzione più fondamentale: non di rovesciare uno specifico esempio di questa idea, ma di rovesciare l’idea stessa. E questo può venire solo, credo, dalla costruzione di un sistema alternativo al quale la gente voglia effettivamente applicarsi. Penso che dobbiamo staccarci da questo sistema in cui siamo stati aggrovigliati. Sfortunatamente questo è probabilmente tanto difficile da compiere quanto questa analogia farebbe sembrare, perché siamo così intrecciati nel tessuto della società che è difficile immaginare di districarsi da tutti questi processi.
Per così tante delle nostre necessità quotidiane ci affidiamo a questo vasto e ingombrante sistema corporativo che si lega alle stesse organizzazioni che tirano i fili delle istituzioni governative, che può sembrare un compito insormontabile. Come può un singolo individuo fare alcuna differenza? Ma penso che dobbiamo cercare ogni modo possibile con cui poter iniziare a staccarci da questi sistemi di controllo e iniziare a riaffermare qualche tipo di indipendenza. Potrebbe essere una cosa estremamente piccola come, per esempio, invece di fare la spesa al negozio di alimentari, magari farla in un mercato agricolo, almeno in parte. O forse si potrebbe direttamente coltivare un orto. Qualcosa del genere è una piccola cosa a livello individuale, ma penso che sia l’unica cosa a lungo termine che possa portare al tipo di società che vogliamo realizzare. Di nuovo, penso che siano cose piccole come questa che, se cominciamo ad applicarci con diligenza e perseveranza, alla fine saranno in grado di rovesciare tutto questo. Ma, purtroppo, come ho detto, siamo all’apice di questa rivoluzione scientifica che rende possibile la dittatura scientifica, quindi purtroppo non abbiamo necessariamente tempo per delle generazioni. Questo dà una prospettiva temporale a tutto questo – non dico che sia una bomba a orologeria – ma avete capito l’idea. Non abbiamo molto tempo da perdere.
Abbiamo una scelta. O continuiamo a proseguire verso questo matrix tecnologico e corporativo (che implica anche cose come comprare la prossima generazione di iPhone, che stanno già dicendo che avrà la sua tecnologia di scansione delle impronte digitali, e tutti questi elementi corporativi, militari, da Grande Fratello a cui stiamo volontariamente sottoscrivendo ogni giorno della nostra vita e per i quali stiamo letteralmente pagando) o cominciamo a creare strutture alternative che non si basano su quel sistema. È una scelta che dobbiamo fare nelle nostre vite, direi più rapidamente di quanto sia stato evidente in qualsiasi altro momento della storia umana.
I miei lettori abituali capiranno cosa sto proponendo qui: la creazione di una società parallela. Non otterremo questo chiedendo più avanzi dalla tavola dei padroni, o conformandoci pacatamente mentre veniamo ammassati in recinti tecnologici sempre più costrittivi, o pensando che possiamo vincere questa guerra ingaggiando il nemico nel suo campo controllato. Possiamo raggiungere questo obiettivo solo creando il nostro proprio tavolo, la nostra propria economia e le nostre proprie comunità di interesse. Questo richiederà il lungo e difficile compito di aumentare la nostra indipendenza dai sistemi autoritari in ogni campo: il campo dell’informazione, il campo del cibo, il campo della salute, il campo monetario, il campo mentale e ogni altro spazio di battaglia conteso in questa guerra totale di quinta generazione.
Più facile a dirsi che a farsi, ovviamente. Ma non c’è altra alternativa.
Alcuni diranno: “Ma non verranno a cercare questa società parallela?” come se questa fosse una confutazione di ciò che ho qui esposto. Il punto è che tu sei già il bersaglio del nemico in una guerra che la maggior parte delle persone non capisce che sta accadendo. Sì, il nemico verrà a cercarti. Ma ti sta già dominando in più modi di quanti una persona possa comprendere appieno. Non smette solo perché ti conformi alle sue richieste o prendi parte al suo sistema.
Dobbiamo smettere di giocare al suo gioco. Dobbiamo smettere di combattere la sua guerra. Dobbiamo smettere di cedere il nostro potere, la nostra autorità, il nostro tempo, la nostra attenzione, la nostra energia e le nostre risorse per combattere il nemico alle sue condizioni nel suo campo di battaglia.
Dobbiamo creare la nostra società parallela alle nostre condizioni.
E così riscopriamo un vecchio saggio detto. Per parafrasare: “La guerra di quinta generazione è uno strano gioco. L’unica mossa vincente è non giocare”.
La guerra è finita… se lo vogliamo.